PREMESSA
La posizione strategica della Puglia, terra di confine nel lembo sudorientale dell’Italia, ha favorito sin dall’età antica le immigrazioni di numerosi popoli che arrivavano dal mare e come tutta l’Italia meridionale ha visto, nel volgere dei secoli, le dominazioni dei diversi popoli d’Occidente e d’Oriente. Popoli che hanno lasciato innumerevoli testimonianze che si sono stratificate nel corso della storia e che hanno prodotto continue mutazioni nella geografia degli insediamenti e nelle forme culturali di relazione fra insediamenti e ambiente.
Ai processi di trasformazione e alla loro stratificazione si deve l’identità dei paesaggi contemporanei. Gli insediamenti rupestri in Puglia sono ben inseriti nella storia generale dell’habitat della regione, e la loro impronta è forte. Si tratta di un fenomeno molto vasto e complesso che si sviluppa in un’area geograficamente ampia e storicamente molto diversa, di cui sono più noti i connotati culturali del medioevo.
Questi insediamenti sono testimonianza dell’incontro di diverse civiltà, religioni, arti, lingue e identità sociali e politiche. Le genti che scelsero di vivere nelle grotte, per esigenze storiche e ambientali non diverse dal vivere nei centri urbani e rurali costruiti, trovarono condizioni analoghe rispetto a coloro che abitavano nelle capanne, o nelle abitazioni rustiche, costruite sui pianori soprastanti i campi coltivati.
L’accresciuta mobilità, e l’incremento della diffusione mediatica, hanno definitivamente sancito che gli insediamenti in roccia non sono peculiarità esclusive di alcuni paesi, ma espressione urbana globale e scelta consapevole di diverse popolazioni per sfruttare le risorse in risposta alle esigenze climatiche e storico- politiche del proprio territorio. Il paesaggio culturale che l’evento intende promuovere, si caratterizza per le distese di ulivi millenari e di macchia mediterranea che racchiudono un sistema di profonde incisioni carsiche denominate lame, che frammentano il territorio agricolo e separano la piana dalla Murgia.
Le lame, corridoi ecologici di connessione della costa alle aree interne, custodiscono un grande valore naturalistico e preservano un elevato valore storico-culturale; nelle loro pareti rocciose sono state scavate interi sistemi urbani che, fino a tempi non lontani, hanno dato vita a interessanti espressioni della cultura del vivere in grotta.
Alcune di queste grotte, quali le chiese rupestri, presentano un inestimabile valore artistico storico-culturale, per la presenza di stratificazioni secolari di stili architettonici e ricche decorazioni pittoriche.
I villaggi, con il loro sistema e sviluppo urbano mostrano la storia e la cultura dei popoli e degli uomini che hanno reso grandi queste terre, e ne incrementano il loro fascino naturale. Gli insediamenti in roccia sono testimonianza delle antiche popolazioni che hanno vissuto nel territorio regionale, nelle aree delle Murge di cui è parte integrante l’arco Jonico Tarantino, con il Parco Naturale Regionale “Terre delle Gravine”.
Dalla fine dell’ottocento sempre più ricercatori di varie discipline e di formazione diversa hanno indirizzato il proprio interesse verso i paesaggi rupestri producendo letteratura e studi condivisi con un pubblico sempre più ampio. La attenzione dedicata inizialmente soprattutto alle espressioni prettamente artistiche, dagli anni Ottanta del Novecento si è progressivamente estesa all’intera complessità degli habitat fornendo indicazioni metodologiche per poter condurre analisi e rilievi con strumenti scientifici moderni che hanno interessato i diversi paesaggi rupestri. Passati dall’essere un’espressione troglodita, nell’accezione negativa, a patrimonio dell’umanità. È questo il caso di Lalibela nel 1978, delle chiese di Ivanovo nel 1979, del complesso di Petra nel 1985, delle Mogao Caves 1987, il Parco nazionale di Göreme e dei siti rupestri della Cappadocia 1985, e più tardi la nostra “vergogna d’italia” la città di Matera nel 1993.
Proprio questi monumenti e questi territori, sempre più vulnerabili “sotto l’impatto di un cambiamento irreversibile”, devono essere protetti e promossi senza essere travolti da un turismo che consumi e distrugga un patrimonio unico.
FINALITÀ
Il convegno tematico internazionale si propone come importante occasione di condivisone delle esperienze, che hanno portato ad una nuova consapevolezza verso la tutela del territorio, non limitato da confini geografici ma aperto grazie a una visione globale della fruizione di un Patrimonio culturale comune a molti paesi dei diversi continenti.
Obiettivo del convegno è mettere a confronto le esperienze acquisite a livello nazionale e internazionale sui paesaggi caratterizzati da insediamenti in rupe, sulle peculiarità tipologiche delle cavità artificiali ad essi correlate, individuandone i loro valori identitari e le potenzialità per la conservazione e per le strategie mirate allo sviluppo consapevole e autosostenibile.
Altrettanto importante sarà il confronto e l’analisi dell’impatto del turismo sui diversi ambiti locali, per una valorizzazione consapevole e rispettosa.
I paesaggi culturali degli insediamenti in roccia, come a pieno titolo lo sono le terre delle gravine, sono altamente attrattivi. La promozione e valorizzazione di questo patrimonio rupestre, deve orientare correttamente la crescita delle presenze turistiche, pur proponendosi come meta attrattiva per un turismo
internazionale.
ARGOMENTI
1_ Paesaggi e territori sotterranei:
Architettura e urbanistica sotterranea, Opere idrauliche sotterranee antiche, Opere insediative scavate nella roccia, Opere religiose e di culto sotterranee, Opere minerarie/estrattive, Cavità artificiali e fattore di rischio geologico
2_ Rilievi digitali e documentazione dei Beni Culturali
Rilievi laser-scanner, fotogrammetria, modellazione 3D, rilievo e rappresentazione dei Beni Culturali, censimento digitale e analisi diagnostica
3_ Paesaggi e territori: nuovi strumenti e strategie
GIS, geografia storica, cartografia, uso del suolo, vegetazione, analisi del paesaggio, censimento, GPS e banche dati complesse, Tecnologie digitali per contrastare le guerre e la distruzione urbana
4_ Divulgazione e promozione dei Beni Culturali nell'era digitale
Progetti di restauro, turismo culturale, VR/AR/MXR, percorsi culturali, sistemi museali e stampa 3D
COMITATO SCIENTIFICO
Arthur Paul
UniSalento / Italia
Bertocci Stefano
UniFI / Italia
Betti Michele, UniUrb
Presidente Commissione Cavità Artificiali SSI / Italia
Bixio Roberto
Centro Studi Sotterranei, Genova / Italia
Caragnano Domenico
Museo del Territorio di Palagianello / Italia
Carpiceci Marco
UniRoma1/Italia
Crescenzi Carmela
UniFI / Italia
Cugno Santino Alessandro
Parco Archeologico dell'Appia Antica di Roma / Italia
De Giorgi Manuela
UniSalento / Italia
Dell’Aquila Carlo
UniBA / Italia
Dell’Aquila Franco
IR / Italia
Ebanista Carlo
Unimol / Italia
Figueiras Pimentel Natalia
UCM / Spagna
Fonseca Cosimo Damiano
Accademico dei Lincei / Italia
Galeazzi Carla
Egeria Centro Ricerche Sotterranee Roma / Italia
Gasparre Giorgio
Archeologo / Italia
Ganetsos Theodoros
DIDPA UniWa / Grecia
Jolivet Catherine
Sorbonne /Francia
Laureano Pietro
Consulente UNESCO / Italia
Lianos Nikolaos
Duth / Grecia
Llopis Verdu Jorge
UPV / Spagna
López Quiroga Jorge
UAM / Spagna
Maglio Sergio
Pro Mottola "Enzo Lippolis" Aps / Italia
Maggio Francesco
DARCH-UniPA / Italia
Mastrangelo Giulio
“Archeogruppo Espedito Jacovelli” di Massafra / Italia
Nikolay Nenoff
Rousse Regional Museum of History / Bulgaria
Parise Mario
UniBA / Italia
Pastura Giancarlo
UniTus/Italia
Paolicelli Raffaele
Gruppo Mathera / Italia
Pogliani Paola
UniTus / Italia
Quartulli Angela Maria
Sabap-BA / Italia
Romagnoli Giuseppe
UniTus / Italia
Rotondo Roberto
SN-Sub, Taranto / Italia
Rossi Adriana
Unicampania / Italia
Saj Stefano
Direttore Rivista Opera Ipogea
Journal of Speleology in Artificial Cavities / Italia
Salerno Rossella
PoliMI / Italia
Scalzo Marcello
UniFI / Italia
Soler Sala Maria
UB / Spagna
Vezoli Gianluigi
IR / Italia
Coordinamento:
Prof. Domenico Caragnano
Partner commerciale:
WILL GREEN TECHNOLOGY
Partners istituzionali :
Dipartimento di Architettura (DIDA) dell’Università di Firenze e la
Commissione Nazionale Cavità Artificiali della Società Speleologica Italiana ETS.
Comuni Terra delle Gravine
Università del Salento
Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Università degli Studi di Foggia
Università della Basilicata
Soprintendenza Nazionale per Il Patrimonio Culturale Subacqueo
Lions Clubs Massafra Mottola “Le cripte” e Ginosa “Le gravine”